Ercole Pignatelli
Ercole Pignatelli / Pandora
E’ senza dubbio uno degli artisti salentini più apprezzati a livello nazionale e internazionale. Approda a Milano, capitale indiscussa dei nuovi fermenti artistici e culturali degli anni ‘50 e ‘60 dove frequenta maestri italiani come Migneco e Virgilio Guidi (che scriverà per lui appassionate righe di presentazione) e mostri sacri come Fontana e Franz Kline. Qui visita importanti esposizioni, come quella di Picasso a Palazzo Reale del 1953, che sarà fondamentale per la sua formazione.
Conosce il movimento culturale milanese, allora molto fervido, del quale presto si trova a condividere gli interessi di rinnovamento: la sua pittura si apre a colori squillanti ma le figure ricordano ancora le donne del sud. Il gallerista Carlo Cardazzo si interessa a questi personaggi scarmigliati, fulminati come dalla corrente elettrica e posti in ambienti inquietanti e acquista varie tele, divenendo così il suo primo mercante mentre Peppino Palazzoli, collezionista e poi direttore della Galleria Blu, gli commissiona alcuni dipinti. In quegli anni a Milano vince il Premio San Fedele per i giovani, che gli viene consegnato da Carlo Carrà. Da questo momento il suo percorso artistico diverrà appagante e ricco di riconoscimenti a livello internazionale. Negli anni scrivono per lui grandi firme italiane e internazionali, come Raffaele Carrieri e Tommaso Trini per arrivare al grande guru del “nuovo realismo” francese (con gli artisti Arman, Rotella, Spoerri e altri) Pierre Restany che ha anche curato un volume a lui dedicato in occasione di una personale. I soggetti degli ultimi decenni sono le “oasi”, i “basamenti”, i potenti, ispirati e suggestivi “nocturna lucent” e le “acrobati” che rivelano un sentito amore per Picasso, l’artista a cui maggiormente si ispira Pignatelli. Nel 2011 l’artista ha iniziato su invito del Presidente della Regione Lombardia a realizzare uno dei due grandi murali posizionati all’ingresso N3 del nuovo palazzo della regione Lombardia.